Democrazia Cristiana Nuova e Udc, continua la polemica

Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana Nuova, Alberto Alessi, interviene nella diatriba regionale con l’UDC affermando che è “Stuzzichevole l’invito e livido il comunicato stampa del Commissario Regionale in Sicilia, Terrana, dell’UDC, con il quale informa che alle prossime competizioni elettorali regionali siciliane l’UDC si presenterà con Cerenza e De Simon, quali unici rappresentanti della Democrazia Cristiana”. Alessi “con garbo” ritiene sia utile “ricordare che la DC in Sicilia nelle ultime competizioni amministrative ha avuto un consenso pari a 50 mila voti e che sono stati eletti 49 consiglieri comunali”. Inoltre tanti avevano già aderito grazie all’impegno dell’ex Presidente della Regione, Totò Cuffaro, del segretario nazionale Renato Grassi e dell’onorevole Alberto Alessi, figlio di Giuseppe, “padre dell’Autonomia Siciliana nel cui studio di avvocato a Caltanissetta, nell’ottobre 1943, egli stesso disegnò il simbolo dello Scudo Crociato e scrisse lo Statuto e dove si svolse il primo Congresso Nazionale-Regionale”.
Continua Alessi: “Ora e non per entrare in polemiche dispersive, è bene sottolineare che dopo che il Tribunale di Roma ha per Decreto a autorizzato la DC storica a compiere tutti gli atti congressuali, perchè questa tornasse in vita, e che si è svolto il XIX Congresso Nazionale, nel quale sono stati eletti tutti gli organi apicali statutariamente previsti e con un Presidente eletto dal Consiglio Nazionale, il senatore Renzo Gubert. Tale Congresso non è mai stato annullato da alcun organo giudiziario”. Ricorda inoltre “il tesseramento in corso ha superato le 5000 iscrizioni e si spera si possa raggiungere un obiettivo più concreto e che l’obiezione di taluno che si dichiara antico democristiano e così sarà e che incita i democristiani a iscriversi all’UDC, per formare al suo interno, una corrente democristiana confligge fortemente contro la norma statutaria della DC, che sancisce con chiarezza che decade da socio, chiunque aderisca ad altro movimento o formazione politica. Ogni accordo libero e onesto in politica è possibile – conclude Alessi -, purchè si definiscano ruoli, rappresentanza effettiva, programmi e alleanze oneste e chiare e non contrapposte”.