Obesità: il professore Sebastiano Andò in prima linea
Dal punto di vista scientifico era risaputo che l’obesità è un fattore di rischio per più di venti tipi di tumore e quello della mammella è sicuramente uno dei più sensibili a chi ha troppo chili in più. Fino a pochi anni però fa non si riusciva ad approfondire non si capiva il legame. Da qualche decennio si è iniziato a studiare il principale ormone associato alle cellule adipose, la leptina e si sono fatte scoperte di grande interesse che aprono scenari nella cura delle malattie tumorali. Tra i più importanti ricercatori in prima linea da circa vent’anni su questi fattori c’è un brillante ed eccellente studioso siciliano, il professore Sebastiano Andò, Direttore del Dipartimento di Farmacia salute e scienze nutrizionali dell’Università della Calabria di Rende, che ha di recente pubblicato sulla rivista Cancers gli ultimi risultati delle sue ricerche.
“Tra i principali propulsori dello sviluppo di questo tumore ci sono gli estrogeni – afferma Andò – la leptina stimola i loro recettori posti sulle cellule adipose e facilita anche la secrezione di sostanze che rendono il microambiente favorevole alla formazione di metastasi. Poichè ciò che circonda le cellule neoplastiche è costituito in larga misura da cellule adipose, il rischio di malignità cresce in parallelo con la quantità di grasso”.
Andò ha messo in piedi un valido gruppo di studio che ha creato e brevettato piccole molecole che bloccano la leptina e i suoi recettori. Tuttavia gli studiosi sono andati ancora più avanti. La Leptina infatti favorisce anche il mascheramento delle cellule malate al sistema immunitario. Si può quindi pensare a proporre una terapia combinata, che unisca gli immunoterapici agli inibitori della leptina. Questa è l’ipotesi su cui lavora il gruppo Andò. L’American Cancer Society ha stimato che nel 2020 a causa pandemia, negli Usa gli studi oncologici riceveranno 200 milioni di dollari in meno dai privati che rappresentata un enorme danno alle ricerche cruciali. Perciò è importante non dimenticare di contribuire al finanziamento della ricerca oncologica per combattere le malattie tumorali.