Operazioni della GDF a Messina e Catania

Rilevata una serie di irregolarità nelle istanze presentate da 260 residenti a Messina, e in tutta la provincia, richiedenti il c.d. “Buono Spesa” oltre a benefici economici quali “Sostegno alle locazioni” e “Buono baby sitting”. A scoprire l’illecito i Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, nell’ambito dell’attività di polizia economica e finanziaria volta alla vigilanza ed alla tutela del bilancio dello Stato, degli Enti pubblici e della Regione. I responsabili dichiaravano di trovarsi nelle condizioni previste negli avvisi pubblici. Durante l’attività ispettiva, che ha riguardato tutta la provincia, sono stati esaminati i dati autocertificati, contenuti nelle circa 3mila istanze, dall’inizio della pandemia. Sono emerse forme di sostegno economico tra loro incompatibili percepite da diversi nuclei familiari. Si è, altresì, scoperto che i dati dichiarati erano falsi e che alcune delle informazioni venivano omesse. Peraltro, molte autocertificazioni erano prive dei requisiti previsti, contrariamente a quanto richiesto negli avvisi pubblici.

Sono in totale 260 i percettori indebiti scoperti: 40 segnalati alle Procure della Repubblica di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Patti per i reati di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico; gli altri 220 sono stati segnalati alle Autorità competenti per le sanzioni amministrative del caso. In parallelo, è stata avviata anche l’azione amministrativa per il recupero delle somme già erogate per un ammontare di oltre 37mila euro su un totale di circa 150mila euro di contributi. La segnalazione è stata inoltrata agli Enti erogatori per la decadenza dall’ammissione ai benefici richiesti. L’attività odierna delle Fiamme Gialle dimostra come l’accesso indebito a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato sottrae importanti risorse economiche a chi si trova in condizioni di effettivo disagio.

La Guardia di Finanza di Catania – Nucleo PEF di Catania Gruppo Tutela Economia ha, invece, abbattuto un traffico di stupefacenti tra la città ed il carcere di Augusta. Parliamo dell’operazione “Prison Dealers”. I Finanzieri del Comando Provinciale, assieme al Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria, hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip presso il Tribunale di Catania. Le attività di indagine sono state coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Sono 16 i soggetti responsabili a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanza stupefacente nel carcere di Augusta – Brucoli; associazione per delinquere finalizzata all’indebito procacciamento di apparati telefonici per i detenuti della stessa casa circondariale; corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio.

L’attività investigativa, iniziata nel settembre del 2020, si è svolta in stretto collegamento con il Comando della Polizia Penitenziaria, consentendo di rintracciare una fitta rete criminale finalizzata al reperimento ed allo spaccio di sostanza stupefacente di varia tipologia (cocaina, marijuana, hashish e skunk) tra i detenuti. Venivano illecitamente immessi telefono cellulari, poi consegnati ai reclusi. In particolare, si è scoperta la promozione dell’associazione ad opera di 2 soggetti detenuti nel carcere di Augusta. Si tratta di Dario Giuseppe MUNTONE e Luciano RICCIARDI, i quali dirigevano le attività illecite esterne di reperimento, deposito e trasporto delle droghe. I 2 provvedevano ad organizzare il materiale, oltre all’illecita introduzione delle sostanze in carcere e alla gestione della cassa comune dell’associazione criminale. E ancora l’individuazione degli altri partecipi dell’associazione, i quali si occupavano di acquistare, nascondere, confezionare, trasportare ed introdurre in carcere lo stupefacente e gli apparati di comunicazione.

Michael CUSMANO si occupava dell’acquisto, presso i fornitori (Santo RIOLO e Michael SANFILIPPO), delle partite di stupefacente, che poi venivano suddivise in dosi da Rosaria BUDA. Coinvolto anche Michele PEDONE, Sovrintendente della Polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Augusta, con il compito di trasportare la droga e introdurla nella casa circondariale. Giovanna BUDA garantiva che i cellulari, le SIM card e gli accessori arrivassero in carcere a chi di dovere. Al PEDONE, avendo lui ricevuto somme di denaro quale compenso del suo operato, è stato contestato il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. All’interno dell’istituto beneficiava di connivenze e coperture, sono in corso gli accertamenti del caso. Colpiti da medesima denuncia tutti i menzionati appartenenti all’associazione criminale quali corruttori. Rilevate ben 5 consegne di droga, compiute da MUNTONE e RICCIARDI dietro coordinazione di pagamento. Sono Sebastiano MUREMI, Simone SAPIENZA, Giuseppe GENESIO, Fabiano SCATTAMAGLIA, Eros MILONE, Francesco MACCARRONE e Francesco FERLITO i riceventi che, poi, rivendevano ad altri detenuti. Ecco i dettagli delle ordinanze eseguite con i relativi destinatari colpiti dai provvedimenti:

custodia cautelare in carcere

  • BUDA Giovanna, nata a Catania l’11/12/1989;
  • BUDA Rosaria, nata a Catania il 02/11/1984;
  • MUNTONE Dario Giuseppe, nato a Catania il 03/09/1985;
  • PEDONE Michele, nato a Taranto il 16/09/1970;
  • RICCIARDI Luciano, nato a Catania il 06/03/1990;
  • BUREMI Sebastiano, nato a Lentini (SR) il 19/06/1994;
  • CASTRO Piero Orazio, nato a Catania il 23/02/1993;
  • FERLITO Francesco, nato a Catania il 16/07/1978;
  • GENESIO Giuseppe, nato ad Avola (SR) il 23/06/1988;
  • MACCARRONE Francesco, nato a Catania il 03/07/1973;
  • MILONE Eros, nato a Lentini (SR) il 03/11/1998;
  • RIOLO Santo, nato a Catania il 15/02/1982;
  • SANFILIPPO Michael, nato a Catania il 12/10/1999;
  • SAPIENZA Simone Alfio, nato a Militello in Val di Catania il
    17/101998;
    • SCATTAMAGNA Fabiano, nato a Siracusa il 24/07/20;
  • arresti domiciliari:
  1. CUSMANO Michael, nato a Catania il 9 ottobre 2001