Palermo Calcio: Ferrero conferma l’interesse a rilevare le quote

Continua il processo di delineazione del futuro del Palermo Calcio. Se il presidente, nonché consigliere della società, Dario Mirri, è in cerca di nuovi soci, c’è anche chi dall’esterno si fa sentire in qualità di partecipante al bando del 2019. Ormai da tempo, ad essere molto determinato all’acquisizione delle quote del Club di viale del Fante il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, che, da amante della città panormita, non ha fatto segreto del suo interesse per il Palermo Calcio. Il patron della Sampdoria segue tutte le vicende del Club. «L’obiettivo è quello di rilevare le quote di maggioranza del club lasciando Tony Di Piazza in società e proponendo a Dario Mirri di continuare con la sua carica di presidente onorario». Lo fa sapere il legale di Ferrero, l’avvocato Sergio Scicchitano, che manifesta la bontà dell’intento e i risultati a lungo termine, che potrebbero realizzarsi: «A mio avviso – dice – Ferrero sarebbe in grado di restituire alla città quell’entusiasmo che con il tempo è venuto a mancare e sarebbe in grado di portar a termine grandi progetti per il Palermo, puntando alla serie A in 2 o 3 anni. Potrebbe perfino cedere ai rosanero un paio di giocatori di livello dalla Sampdoria per poter fare questo salto di qualità».

«Il sindaco e l’apposita commissione nominata per l’occasione — prosegue Scicchitano — stabilirono che la proposta di Hera Hora, la società creata da Dario Mirri e Tony Di Piazza per partecipare al bando per l’assegnazione delle quote della squadra, fosse la più aderente a parametri e requisiti richiesti. Ma questa è stata una decisione che Ferrero non ha mai digerito, sostenendo l’esistenza di presunte irregolarità». Il legale spiega il perché dell’avvenuto ricorso al Tar: «La Holding Max — la capogruppo di Ferrero che controlla la Sampdoria — ha quindi presentato un’istanza di accesso agli atti, richiedendo anche la declaratoria di illegittimità del bando. Il Comune ha ritenuto insufficiente l’istanza e l’ha rigettata. Sulla scorta di ciò, Ferrero ha presentato ricorso al Tar». La premessa da anteporre è che, fin dall’inizio, l’Amministrazione comunale palermitana aveva sottolineato l’importanza di alcuni requisiti, oggettivi e soggettivi, necessari alla possibile partecipazione alla procedura Per la raccolta delle manifestazioni di interesse per l’iscrizione del Palermo Calcio al Campionato di Serie D 2019/2020. All’avviso pubblico del Comune di Palermo avviato appunto nel 2019 si vide prevalere la società Hera Hora srl. Tuttavia, al Bando partecipò anche l’imprenditore romano Massimo Ferrero con la manifestazione d’interesse presentata dalla Holding Max srl insieme a suo figlio, Giorgio Ferrero, amministratore unico del soggetto giuridico istituito per la contingenza.

In ragione delle ultime notizie di cronaca, che danno Hera Hora in procinto di liquidazione, è stata anche presentata al Comune di Palermo una istanza in autotutela per l’ottenimento dell’annullamento, o la revoca, del contratto. Sul punto, Sergio Scicchitano, già presidente della Commissione Antiusura della Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo nel 2001 e dal 2002 Delegato per la Tutela dei Diritti dei Consumatori e degli Utenti su nomina dell’allora sindaco di Roma, Walter Veltroni: «Ad oggi, il procedimento è in una fase di stasi – ha spiegato – in quanto i giudici del Tar di Palermo non hanno emesso alcun provvedimento nonostante la Holding Max abbia già presentato diverse istanze di prelievo, azione tipica del processo amministrativo il cui scopo è quello di sollecitare il giudice affinché anticipi l’udienza di discussione del ricorso».

Sergio Scicchitano, l’avvocato dei Vip, dal 2003 al 2011 è stato liquidatore giudiziale di Federconsorzi, il più grande crack finanziario dal dopoguerra ad oggi. Dal 2011, invece, è coadiutore giudiziario nell’amministrazione straordinaria del Gruppo Cirio e curatore fallimentare della holding capofila del gruppo Aiazzone-Semeraro. Nello stesso anno è stato nominato difensore degli eredi esclusi dalla successione Faac di Bologna, il cui valore ammonta ad oltre un miliardo di euro: il caso ereditario più importante d’Italia. Già candidato al Senato per la lista di Italia dei Valori, Scicchitano ha ricevuto numerosi incarichi di partito ed è stato presidente del Collegio Nazionale dei Probiviri di Italia dei Valori. All’epoca in cui Antonio Di Pietro è divenuto ministro, ha ricevuto svariati incarichi di nomina pubblica, anche di presidente di Lazio Service, società “in house” della Regione Lazio che sotto la sua presidenza stabilizzò oltre mille dipendenti fino ad allora precari.