Sequestrato a Haiti l’ingegnere catanese Vanni Calì
Rapito mentre era impegnato nella costruzione di una strada per conto di una ditta di costruzioni, la Bonifica Spa. E’ l’oscura vicenda, passata agli onori della cronaca, che ha come protagonista, suo malgrado, un professionista italiano all’estero. E’ accaduto a Tabarre, circoscrizione di Port-au-Princera, capitale di Haiti e città più importante dello stato caraibico. Giovanni “Vanni” Calì, ingegnere catanese di 74 anni, è stato portato via all’improvviso. Chiusa in un profondo silenzio, la famiglia è stata informata dalla Farnesina, con cui è in contatto insieme con l’Unità di crisi del ministero italiano che sta seguendo l’intera vicenda. Per lui, per il suo rilascio, i rapitori hanno chiesto una somma di danaro pari a 500.000 dollari. Una bella cifra per un paese tra i più poveri al mondo, in cui si registra un incremento dei rapimenti negli ultimi anni. Sul punto l’ambasciatore d’Italia a Panama, Massimo Ambrosetti, responsabile anche per Haiti. Una vera e propria piaga che solo lo scorso anno ha fatto totalizzare circa 250 sequestri di persone.
Nel comprensorio di Port-au-Prince ricade il quartiere Croix-des-Bouquets, dominato della gang “400 Mawazo”, cui è stato attribuito il sequestro dell’ingegnere. Sempre loro avrebbero rapito a scopo estorsivo 7 religiosi per i quali avrebbero richiesto 1 milione di dollari. Il gruppo, il principale e dominante su 100 bande attive sull’isola in ambito criminale, si sarebbe fatta viva con la società di costruzioni per ottenere il pagamento del riscatto. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: «Spero con tutto il cuore che Vanni Calì venga liberato al più presto. È un uomo coraggioso, un professionista di altissimo livello e di grande competenza». Solidarietà dai presidenti dell’Ordine e della Fondazione degli ingegneri di Comune etneo. «Siamo rimasti attoniti e increduli nell’apprendere la notizia».
L’Ing. Calì ha conseguito la Laurea a Catania, specializzandosi poi al Politecnico di Torino. Sul piano professionale, è stato dirigente della Cogei e capo missione in Togo per la Staim, e ha anche ricoperto incarichi dirigenziali. In ambito politico, dal 1995 è stato assessore ai Lavori pubblici alla Provincia di Catania e ‘mobility manager’ per lo stesso Ente etneo. E’ stato anche Sub Commissario per l’emergenza cenere lavica durante la violenta eruzione dell’Etna del 2002. Per un decennio, alla Provincia, ha svolto mansioni dirigenziali (Pianificazione territoriale, Protezione civile e Trasporti), fino al 2011.