Stato di agitazione nei Consorzi di bonifica Sicilia orientale
Catania – “Con la presente, si reitera la diffida presentata lo scorso 18 settembre a codesta amministrazione e la scrivente O.S. proclama pertanto, lo stato di agitazione a partire dalla data odierna, in quanto si riscontrano permanenti ed oggettive difficoltà di gestione amministrativa, oltre alle cattive abitudini gestionali del passato che non mostrano segnali bastevoli ad indicarne il risanamento, evidenziando l’aggravarsi della situazione debitoria, nonché delle disponibilità di cassa sempre più esigue”. Inizia così la lettera che il segretario regionale Sifus Confali Consorzi di Bonifica, Ernesto Abate, ha inviato al presidente della regione siciliana Nello Musumeci, all’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera e ai responsabili del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale.
«Molto spesso la disperazione del lavoratore risiede nelle difficoltà collaterali scaturite dall’irregolarità nel percepire gli emolumenti, soprattutto quando a mancare sono sistematicamente 6/7 mensilità l’anno, e non si riesce a capire se e quando potranno essere corrisposte, pur essendo che il servizio viene reso 12 mesi l’anno e tra l’altro con mezzi propri», commenta Abate a latere della lettera che “Reitera la diffida pagamento emolumenti personale a tempo indeterminato provvisorio per effetto di sentenza di Ragusa e proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori”. «È facile intuire – prosegue Abate – che gli effetti collaterali sono quelli per cui, chiesto “l’aiutino da casa”, lo stesso non è stato possibile riceverlo all’infinito. Pertanto ricorrendo agli schemi classici della cessione del quinto dello stipendio accordato dal proprio istituto di credito, diventa una mannaia quando viene richiesto dallo stesso istituto, la riscossione dell’intera somma, a seguito della mancata regolarità del mantenimento degli impegni assunti. Ancor peggio, quando in corso c’è il mutuo o un prestito, servito all’acquisto della prima casa o per far fronte alle spese di vita quotidiana di una semplice ed umile famiglia! Per tutto questo non può pagare il lavoratore, ma un’amministrazione che non è stata in grado di garantire il pagamento degli emolumenti e che in molti casi ha visto gonfiare buste paga di alcuni dipendenti per spettanze aggiuntive opinabili e magari non spettanti. Su quest’ultima parte c’è un indirizzo assessoriale, di poco più di un anno fa, se la memoria non inganna, con il quale si indicava l’allora direttore generale Fabio Bizzini a recuperare una somma cospicua non spettante, di ben cinque zeri, ad una precedente figura apicale; somma non ancora recuperata e che inevitabilmente grava sulle spalle di famiglie che attendono pazientemente quanto gli spetta e non si è percepito!» conclude il segretario regionale Sifus Confali Consorzi di Bonifica.