Zona Arancione: dal mondo politico siciliano un coro di critiche contro il governatore Musumeci

Dopo le dichiarazioni del presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, sull’irragionevole inserimento dell’isola nella fascia arancione del nuovo Dpcm e il pesante attacco del Sindaco di Messina, Cateno De Luca, che ha chiesto le dimissioni dell’assessore Razza, si susseguono le reazioni di tutto il mondo politico siciliano.

Pietro Ivan Maravigna, ex consigliere comunale di Forza Italia, condivide il pensiero del sindaco messinese, e in una nota afferma:

“Mi associo alla richiesta, avanzata dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, di dimissioni di Razza e di scuse, da parte di Musumeci al popolo siciliano. Siamo ultimi in quasi tutti i 21 parametri che hanno determinato il posizionamento nelle zone.”

Non fanno sconti, in una nota congiunta, i deputati M5S siciliani alla Camera, che dichiarano:

“Imbarazzanti le dichiarazioni di Musumeci e Razza delle ultime ore, pretendere conto e ragione di cosa si fa nelle altre regioni o del perché la Sicilia sia stata inserita in ‘fascia arancione’, quando loro sono gli unici responsabili di questa situazione. Evidenti le carenze nella Sistema sanitario siciliano, a cui si è arrivati a causa di un Governo regionale che in piena crisi, in piena emergenza, deve ancora dare seguito al Piano covid.

Incitano a muoversi le dichiarazioni del presidente nazionale dei LiberalPD, Enzo Bianco:

“Confesso di essere stato sorpreso dalla decisione del Ministero della Salute di inserire la Sicilia tra le Regioni cosiddette “arancione” con ulteriori forti limitazioni alle attività e i movimenti dei cittadini.
Non possiamo scherzare su una questione così delicata. Presidente Musumeci, come si dice in inglese, annacamuni!!!”.

Luca Sammartino, deputato regionale di Italia Viva inchioda alle sue responsabilità il governatore:

“Siamo zona arancione per responsabilità del governatore Musumeci e dell’Assessore Razza che in questi mesi non sono riusciti ad organizzare un sistema sanitario efficiente e all’altezza della seconda ondata di Covid 19. Per colpa dell’incapacità di questo Governo la Sicilia rischia il disastro e siamo tutti consapevoli che non possiamo permettercelo. Musumeci e Razza non perdano tempo e invece di fare proclami sui posti letto, li attivino. Adesso dipende dalla serietà che verrà messa in campo dal Governo per far dichiarare la Sicilia zona gialla”.

Della stesso tono le dichiarazione di Valeria Sudano, senatrice di Italia Viva:

Sono basita ed amareggiata dal comportamento dei nostri governanti regionali. Per la Sicilia è un duro colpo essere nella fascia arancione, una parte del mondo mroduttivo avrà grandi difficoltà che dobbiamo impegnarci ad affrontare perché nessuno merita di restare indietro per incapacità di un sistema malato.”

Interviene anche il mondo dell’industria con Patrizia Mazzamuto :

“Non intendiamo, in una fase così delicata, andare alla ricerca delle singole responsabilità, ma di certo chiediamo un indispensabile senso di responsabilità nelle cause e nei rimedi”.
“L’Appello accorato è ai Governi regionale e nazionale affinchè si muovano seguendo un unico comune interesse. Di guerre di campanile non sentiamo sicuramente il bisogno”.

L’unica a difendere il governatore è Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana che ne riprende le posizioni nella sua nota:

“Non c’è alcun criterio, serietà, o obiettività nella scelta del Governo giallorosso di inserire la Sicilia tra le regioni ad alto rischio, segnando cosí il tracollo dell’economia dell’isola. Siamo al cospetto di una battaglia politica unilaterale fatta di ripicche, antipatie e antagonismi. Il ministro Speranza più che della Salute, ha dimostrato di essere il ministro di LeU, creando ad hoc per la Sicilia la zona arancione, e lasciando in zona gialla due regioni come Lazio e Campania che il giorno prima davano tutti tra le zone rosse e che sono state miracolate in quella gialla. Dopo aver sbandierato ai quattro venti che avrebbero concordato con i governatori i provvedimenti mettono in ginocchio l’economia dell’isola senza consultare il presidente Musumeci. La via di questo governo è sempre la stessa: a parole dicono di coinvolgere l’opposizione nelle scelte cruciali per il futuro di questo paese, ma poi privilegiano l’appartenenza politica. Spostare l’attenzione dalla prevenzione del rischio contagi, come tenta maldestramente di fare qualche esponente dell’opposizione all’Ars, su eventuali carenze della rete dell’assistenza sanitaria siciliana, è paradossale”.