Al via le prime vaccinazioni contro il covid-19: quando arriva in Italia, chi può riceverlo, come viene inoculato e i possibili effetti collaterali.

Partite in Gran Bretagna le prime vaccinazioni contro il covid-19, la prima dose di vaccino al mondo è stata somministrata a Margaret Keenan, che compirà 91 anni la settimana prossima: ha ricevuto il vaccino questa mattina alle ore 6:31 nell’Ospedale universitario di Coventry.

Si tratta del vaccino anti Covid Pfizer/BioNTech, il primo che arriverà in Italia e che viene somministrato due volte a distanza di almeno 21 giorni. L’immunizzazione si ottiene 7 giorni dopo l’inoculazione della seconda dose.

Il vaccino può essere somministrato solo a partire dal 16° anno di età. Le donne in gravidanza o nel periodo dell’allattamento non potranno riceverlo, mentre quelle in età fertile dovrebbero invece evitare gravidanze fini a due mesi dopo aver ricevuto la seconda dose vaccinale.

Le possibili reazioni allergiche vanno dall’arrossamento della pelle al  respiro corto, al rigonfiamento del volto o della lingua, presenza di grave malattia o febbre elevata in corso (mentre febbri intermedie o malattie come raffreddore o da infezioni delle vie aeree superiori non giustificano il rinvio della vaccinazione), situazione di immunodepressione, disturbi di sanguinamento o della coagulazione o uso di farmaci anticoagulanti.

In Italia 1,7 milioni di dosi di questo vaccino saranno pronte per il 22 gennaio 2021, anche se l’EMA, Agenzia europea per i medicinali, che si riunirà il 29 dicembre per emettere la sua valutazione su qualità e sicurezza del farmaco, potrebbe dare il via libera per la distribuzione alle regioni italiane dal 15 gennaio. In tutto arriveranno quasi 27 milioni di dosi del vaccino Pfizer, utili a immunizzare circa 13 milioni di persone.

Il ministero della Salute ha appena elaborato un calendario vaccinazioni anti-Covid, con le specifiche su quali vaccini e quando arriveranno in Italia, chi avrà l’accesso prioritario e le previsioni su quando si raggiungerà la vaccinazione di massa utile a mettere il Paese al sicuro, in questo senso sono previste oltre 200 milioni di dosi di vaccino anche di altre aziende.

Il primo di questi vaccini è quello di AstraZeneca-Oxford-Irbm, ma per alcuni problemi di sicurezza riscontrati in fase di test, attualmente in sospeso. Questo vaccino presenta un vantaggio in termini di conservazione a temperature poco sotto lo zero rispetto al vaccino di Pfizer, che necessita di temperature sotto i 70°.

Anche il vaccino Janssen della Johnson & Johnson, arriverà in Italia in 54 milioni di dosi, ma necessita del richiamo dopo due mesi anziché uno, mentre quello di Sanofi e CureVac, sono ancora in fase di sperimentazione, e le prime dosi non arriveranno prima della primavera 2021.