Terme di San Calogero a Lipari: rubate le pietre della piscina

La stazione di San Calogero sorge, a Lipari, nell’arcipelago delle Eolie, a circa 150 metri s.l.m., è il più antico edificio termale del mar Mediterraneo, detto così da Calogero di Sicilia, che riattivò le terme dopo il terremoto del IV secolo. Lì, una sorgente di acqua termale, chimica e tiepida, alla temperatura di circa 50° Centigradi.

Chiuso dal 50 a.C., a partire dal 2011 lo stabilimento è ormai destinato ad area museale e di esposizione. Da qui, il particolare interesse di chi ha illecitamente sottratto le pietre caratteristiche che erano incastonate nei muretti a secco della piscina. Il furto, ad opera di ignoti, ha ingenerato notevole scalpore e grande sdegno. Il luogo dal forte valore è prezioso e intriso di storia (risale al 1872).

Nel corso dell’ultimo restauro, condotto negli anni ’80, è stato rinvenuto un tholos risalente al periodo miceneo. Svariati i tentativi di rilancio falliti, uno in particolare risultò vano con il gruppo dello stilista Fiorucci. L’amministrazione comunale, per risanare le casse comunali, aveva anche valutato l’ipotesi di una vendita o di una gestione. Attualmente, a gestire la struttura sarebbe una cooperativa che, nel periodo estivo, vi organizza mostre ed incontri culturali.

Nella triste vicenda, emerge un dato positivo. La parte museale delle Terme non è stata toccata. A rassicurare sul punto è Maria Clara Martinelli, Funzionario Archeologo · Museo Archeologico “Luigi Bernabò Brea” di Lipari.