Catania, reddito di cittadinanza senza diritto: tra i 76 denunciati anche mafiosi

Sono 76 gli indebiti percettori, dal 2019, di Reddito di Cittadinanza denunciati dai Carabinieri del Comando provinciale di Catania e del Nucleo Ispettorato del Lavoro. L’importo complessivo ammonta finora ad oltre 600.000 euro. A mettere le mani sulla misura di sostegno economico anche uomini d’onore e affiliati di diverse cosche mafiose attive a Catania e nella provincia etnea. In circa 50 gli appartenenti al gruppo di famiglie del Santapaola–Ercolano facenti capo a «Cosa nostra», oltre ad esponenti dei clan Mazzei, Laudani, Cappello, Cursoti Milanesi, Pillera, Scalisi e SantangeloTaccuni.

Nel dettaglio. Sono venticinque i già condannati per mafia e 51, tra cui 46 donne, i beneficiari che hanno percepito il Reddito, senza averne diritto, avendo omesso di comunicare la presenza, nel nucleo familiare, di un congiunto condannato definitivamente per associazione mafiosa; ovvero dichiarando il falso; oppure omettendo elementi attestanti il proprio patrimonio nella domanda presentata all’I.N.P.S.; o ricevendo il sussidio pur svolgendo attività illecite o addirittura lavoro in nero.

I denunciati sono stati raggiunti da decreto di sequestro preventivo delle rispettive carte di reddito di cittadinanza. Provvedimento emesso dalla Procura distrettuale. Disposta, altresì, l’immediata revoca del Reddito di Cittadinanza, con efficacia retroattiva per tutti i 76 denunciati, oltre all’avvio delle necessarie procedure di restituzione dei soldi del beneficio percepito.