Cateno De Luca assolto dall’accusa di evasione fiscale
Assolto perché il fatto non sussiste. È la sentenza emessa nei confronti dell’attuale Primo cittadino di Messina, Cateno De Luca. La Procura aveva chiesto 3 anni di reclusione. L’assoluzione riguarda tutte le accuse a suo carico per la gestione del Caf FENAPI di primaria importanza nazionale con una evasione fiscale presumibilmente pari a un milione e 750 mila euro. L’arresto risale a cinque anni fa, esattamente due giorni dopo la sua elezione a deputato all’Ars.
“Questo procedimento ha avuto una matrice politica – ha dichiarato De Luca – per come già emerso e, di conseguenza, voglio ringraziare il giudice che ha avuto veramente la terzietà e la statura morale al cospetto di un provvedimento delicato che causò il mio arresto. Devo dire grazie ai messinese che nonostante questo processo e il mio arresto mi hanno eletto sindaco. Sono stati i messinesi i primi che hanno creduto nella mia innocenza”.
Svariati i capi d’imputazione, spiegano i legali di De Luca, Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi. “Fu accusato di associazione per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, fatturazione per operazioni inesistenti, falso in bilancio in relazione alla gestione del Patronato FENAPI. Oggi è stato assolto da tutto perché il fatto non sussiste. Finisce così il calvario giudiziario di uno dei pochissimi politici onesti del nostro Paese. Un calvario giudiziario che lo ha portato più volte in carcere e che si è tradotto sempre nella esclusione di ogni responsabilità”.
“Inizia ora il calvario giudiziario dei magistrati – avvertono gli avvocati – che sono i responsabili della persecuzione giudiziaria perpetrata nei confronti del Sindaco De Luca. Oltre alle procedure per riparazione di ingiusta detenzione, sarà esercitata azione per danni materiali e morali nei confronti di quei magistrati e per sporgere denunzie per abuso di ufficio, falso ideologico in atti pubblici e calunnia contro gli stessi magistrati. Il tutto, insieme alla produzione di un dossier all’Ispettorato del Ministero della Giustizia per l’esercizio delle azioni disciplinari nei confronti di pubblici ministeri e giudici che, in concorso tra loro, si sono resi responsabili di uno scempio che ha pochi precedenti”.
Adesso, il sindaco di Messina De Luca annuncia azioni civili, penali e disciplinari nei confronti dei magistrati che con il loro operato gli hanno procurato danni morali, materiali e politici. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Messina con presidente il giudice monocratico Simona Monforte.