Migranti, continua la strage, naufragio nel Mediterraneo


“Nonostante gli enormi sforzi dell’equipe medica una bimba di sei mesi è venuta a mancare a causa del naufragio. Avevamo chiesto per lei e per altri casi gravi un’evacuazione urgente, da effettuare tra breve, ma non ce l’ha fatta ad aspettare. Siamo addolorati”.

Il profilo Twitter di Open Arms mostra immagini sconvolgenti: decine di persone disperate, aggrappate a quel che rimaneva di un gommone sfondato o ai galleggianti.

Tra i sei morti c’era anche quella bambina di sei mesi, che i medici non sono riusciti a salvare.

Un’altra tragedia nel Mediterraneo, un nuovo naufragio a una trentina di miglia dalla costa libica.

La Open Arms è rimasta attualmente l’unica nave umanitaria impegnata in questo momento nell’attività di ricerca e soccorso dei migranti e che già nella giornata di ieri aveva soccorso altri 88 disperati.

La segnalazione di un gommone in difficoltà è arrivata alla Ong spagnola in mattinata da parte di uno dei velivoli di Frontex.

La Ong ha diffuso un video in cui si vedono decine di migranti in mare, la maggior parte attaccati a quel che resta del gommone su cui viaggiavano e con indosso il giubbotto lanciato dai volontari.

❤️ https://t.co/bKjsw1jUOq— Open Arms (@openarms_fund) November 11, 2020

Altri sono invece appoggiati a due grandi galleggianti di salvataggio lanciati in acqua dai soccorritori mentre alcuni, più isolati, sono distanti qualche decina di metri dai resti dell’imbarcazione.

“Sono cinque le persone decedute per ora, i bambini sono a bordo” ha comunicato subito dopo l’operazione la Ong su Twitter.

Ma poche ore dopo, come detto, ha dovuto rettificare.

Una motovedetta dovrebbe ora giungere da Lampedusa con a bordo i medici del Cisom.

Il presidente di Open Arms italia Riccardo Gatti in un video ha sottolineato che in questo momento la Ong sta operando “da sola”.

“Possiamo contare solo sui nostri mezzi, che sono due lance rapide e sei soccorritori: questo ennesimo naufragio dimostra come sia necessaria prima di tutto un’operazione congiunta in mare da parte dei governi dell’Unione europea e l’apertura di corridoi umanitari”, ha aggiunto.

La nuova tragedia arriva nel giorno in cui l’Osservatorio sociale del Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes), ha pubblicato un rapporto secondo cui il numero di migranti privi di documenti che hanno raggiunto l’Italia nel mese di ottobre è aumentato del 180%, passando dai 381 di ottobre del 2019 a 1.328 di ottobre 2020.