Operazioni della Guardia di Finanza in tutta la Sicilia

I Finanzieri del Gruppo di Termini Imerese, nell’ambito dall’intensificazione del controllo economico del territorio disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza in materia di sicurezza dei prodotti, hanno sequestrato 1.659 dispositivi di protezione individuale non a norma presso il locale mercato settimanale che si tiene nel Comune di Trabia, in violazione del Codice del Consumo (art.11, comma 1, del D.Lgs. 206/2005).
In particolare, le Fiamme Gialle, durante un controllo a un commerciante ambulante hanno accertato che le mascherine, non presidi medici, né dispositivi di protezione individuale, erano comunque prive delle indicazioni minime previste dalla normativa in materia di etichettatura e sicurezza dei prodotti (art. 6, 7, 9 e 11 del richiamato Codice del Consumo), nonché di quelle relative alla denominazione merceologica del prodotto, ai dati identificativi del produttore e/o distributore, ai materiali impiegati ed ai metodi di lavorazione della merce.
Pertanto, i militari hanno segnalato il commerciante ambulante alla competente Camera di Commercio ai sensi del Codice del Consumo che prevede, oltre al sequestro amministrativo della merce non a norma, l’irrogazione di una sanzione amministrativa che varia da un minimo di €. 516 a un massimo di €. 25.823.

Nei giorni scorsi, nell’ambito del dispositivo di contrasto dell’abusivismo commerciale disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno individuato un’officina meccanica che operava senza alcuna autorizzazione prevista dalla legge.
In particolare, le Fiamme Gialle hanno effettuato un accesso presso un locale sito nel quartiere Altarello rinvenendo al suo interno attrezzatura utile per effettuare riparazioni meccaniche di autovetture e motocicli.
Il titolare non è stato in grado di esibire alcuna licenza o autorizzazione rilasciata dalla Camera di Commercio e, dagli accertamenti immediatamente svolti, è risultato altresì sprovvisto di partita IVA.
Pertanto i Finanzieri hanno proceduto alla segnalazione del meccanico abusivo alla locale Camera di Commercio per la mancata iscrizione nel Registro delle Imprese esercenti attività di autoriparazione (art. 2 della Legge 122/1992) che prevede, oltre al sequestro del locale e dell’attrezzatura presente, l’irrogazione di una sanzione pecuniaria che va da un minimo di € 5.164 a un massimo di €15.493.

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia, in provincia di Enna, nell’ambito degli accertamenti avviati nel gennaio scorso dalla Procura della Repubblica di Enna in relazione ad una festa di compleanno svoltasi durante le festività natalizie in un locale di Nicosia, a cui parteciparono numerosi giovani, hanno concluso le indagini denunciando 7 persone e contestando violazioni amministrative agli oltre 100 invitati.
Dopo le perquisizioni all’epoca disposte dall’Autorità Giudiziaria, che avevano portato al sequestro di diversi smartphone e personal computer, sono stati esaminati i contenuti del materiale sequestrato ed è stato così possibile risalire oltreché al locale che ha ospitato la festa, agli organizzatori dell’evento ed a gran parte degli invitati, in prevalenza giovani parenti ed amici della festeggiata, tra cui una persona positiva al virus e due persone in quarantena domiciliare obbligatoria in quanto “contatti stretti” di un contagiato, i quali, noncuranti delle limitazioni imposte dalla normativa anti-Covid, si sono riversati nel locale.
Gli organizzatori dell’evento, in tutto sette persone, sono stati denunciati a piede libero per non aver osservato le disposizioni adottate per impedire la diffusione di una malattia infettiva, reato previsto dal Testo Unico delle leggi sanitarie, punito con l’arresto da 3 a 18 mesi e l’ammenda da 500 a 5.000 euro.
A ciascuno dei 107 invitati identificati, invece, è stata contestata la violazione amministrativa prevista dal decreto legge n. 19/2020 per l’inosservanza dei provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, che comporta l’applicazione della sanzione del pagamento di una somma da 400 e 1.000 euro.
Infine, quale unico organo di polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario, le Fiamme Gialle hanno verbalizzato anche il ristoratore che ha ospitato la festa per non aver rilasciato il previsto documento fiscale a fronte degli oltre 1.300 euro incassati per l’evento, circostanza emersa nel corso delle indagini.

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Messina, Sezione Misure di Prevenzione, avente ad oggetto il patrimonio immobiliare, per un valore stimato di oltre 300.000 euro, riconducibile ad un noto esponente di Cosa Nostra barcellonese.
Il soggetto, organico alla “famiglia barcellonese” sin dal 1989, come accertato nei noti processi di mafia “Mare Nostrum” e “Gotha 7”, ha mantenuto inalterato, nel tempo, il proprio potere criminale, tanto da conservare i contatti con altri sodali intranei alla “famiglia” o comunque vicini ad essa. In particolare, numerosi collaboratori di giustizia, ognuno per quanto a sua conoscenza, riferivano dell’organicità del destinatario dell’odierno provvedimento di confisca ai “barcellonesi”, sin da epoca remota, indicando come partecipasse attivamente alla pianificazione delle diverse attività illecite, destinando gli introiti al gruppo mafioso di partenenza.
Nella medesima direzione investigativa, peraltro, anche le più recenti attività investigative hanno dimostrato, secondo ipotesi d’accusa, la sua attuale piena operatività criminosa, a dispetto dell’età e delle condizioni di salute, tanto da ritenerlo, secondo i Giudici della prevenzione, soggetto connotato da rilevante “pericolosità qualificata”.
I successivi approfondimenti economico – patrimoniali, quindi, condotti dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Messina, estesi a tutto il nucleo familiare, hanno consentito di disvelare la disponibilità di beni in misura assolutamente sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati, nonché la provenienza di parte degli stessi quale provento e/o reimpiego dei delitti contestati.
Il decreto eseguito in data odierna, che determina l’acquisizione dei beni al patrimonio dello Stato, ha ad oggetto la totalità di quanto sottoposto a sequestro nel 2020, a seguito di provvedimenti emessi dal Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica e consistenti in: 4 unità immobiliari, situate nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto; 1 appezzamento di terreno coltivato ad agrumeto, situato sempre nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.

I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, durante lo svolgimento dei servizi finalizzati al contrasto dei traffici illeciti sul territorio, nel corso di una delle più importanti fiere della città di Vittoria, hanno individuato un punto vendita ambulante con oltre un migliaio di capi recanti le griffe di noti marchi, contraffatti. In particolare, i militari della Compagnia di Vittoria, impegnati costantemente nella tutela dei consumatori e nel contrasto alla vendita illecita di prodotti illegali, hanno monitorato tutta l’area in cui, nel weekend del 13 e 14 novembre scorsi., ha avuto luogo la Fiera di San Martino, in occasione della chiusura della Fiera EMAIA. Le attività svolte hanno permesso di constatare come due rivenditori di origine marocchina ponessero in vendita oltre mille capi d’abbigliamento, calzature ed accessori vari riportanti importanti marchi quali, a titolo esemplificativo, Gucci, Moncler ed Armani. In aggiunta, i successivi accertamenti effettuati hanno fatto emergere come a carico di uno dei citati soggetti fosse stato emesso un decreto di rifiuto del permesso di soggiorno con conseguente rimpatrio da parte dell’Autorità competente. Le attività complessivamente svolte hanno dunque permesso di sottoporre a sequestro la merce illecitamente detenuta per la vendita e di denunciare per il reato di commercio di prodotti con segni falsi i due cittadini extracomunitari. Il servizio in oggetto va ad inserirsi all’interno delle costanti attività investigative svolte dalle fiamme gialle a tutela del mercato legale e della salute di tutti i cittadini.