Regione, Musumeci lavora per la ricandidatura
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha incontrato il segretario regionale della Lega Nino Minardo, nel giro di consultazioni che il governatore ha avviato con le forze politiche della coalizione per la verifica che dovrà portare al varo di una “giunta elettorale”. Il segretario della Lega ha riconfermato la volontà di proseguire nell’impegno di governo fino a fine legislatura, mentre si è riservato di confrontarsi con il partito in Sicilia e con il leader Matteo Salvini prima di esprimersi sulla ricandidatura di Musumeci alla presidenza della Regione.
In precedenza Musumeci aveva incontrato a Roma il segretario nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, con la quale è stato raggiunto un accordo di massima sulla ricandidatura dello stesso Musumeci alla Presidenza della Regione. Nulla di definitivo, però, considerata l’attuale instabilità della politica siciliana e le incognite evidenziate dagli alleati. Forza Italia e Gianfranco Miccichè in testa. La frenata dell’irruenta pre campagna elettorale di Cateno De Luca è un primo segnale ma non è certamente quello definitivo. Infatti, bisogna tenere conto della forza dei centristi con un “redivivo” Raffaele Lombardo e un attivissimo Totò Cuffaro. Trovare un equilibrio diventerebbe difficile se il perno dell’asse politico isolano si spostasse troppo a destra. Gioco apparentemente facile per Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito Democratico, che con i centristi dialoga bene e che ha pur sempre l’alternativa dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle. La vecchia politica dei “due forni” di democristiana memoria. Ed in questo Barbagallo non è solo, considerato la presenza nel suo partito di esponenti come Giuseppe Lupo, solo per fare un esempio, che dalla medesima area provengono. L’ideale sarebbe identificare un “Draghi siciliano” con buona pace di tutti gli attuali pretendenti. Ma non è cosa facile.