Vaccini Corleone, il sindaco furbetto si dimette: “Avevo il diritto di vaccinarmi”

Il sindaco di Corleone presenterà le sue dimissioni dalla carica e ha pertanto convocato la Giunta alle ore 10:30. La comunicazione è apparsa sulla pagina social del Comune corleonese. La decisione di dimettersi fa seguito al caso esploso dopo la vaccinazione contro il Covid-19 del Primo cittadino e di molti dei componenti la Giunta comunale pur se non appartenenti alle categorie considerate a rischio per legge. L’indagine, condotta dai Nas, ha portato a galla il fatto. Quindi, è stata inoltrata segnalazione alla Procura di Termini Imerese. Nicolò Nicolosi ammette di aver “ricevuto la prima dose di vaccino l’8 gennaio e la dose di richiamo il 31” dello stesso mese. Gli assessori, invece, si erano sottoposti a vaccinazione alla metà di febbraio. “Penso che avevo non solo il diritto di vaccinarmi ma anche il dovere. – ha detto Nicolosi – Però, molti la pensano diversamente e devo tenere conto anche di chi ritiene che il mio sia stato un errore“.

Ad intervenire nel merito della questione l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che ha annunciato: “Il direttore sanitario dell’ospedale sarà sospeso“. Spiegando poi la dinamica dell’accaduto: “Dalla prima ricostruzione dei fatti di Corleone è emerso che il direttore sanitario dell’ospedale, in violazione della circolare emanata, ha proceduto alle dosi di richiamo a quanti, tra cui il Primo cittadino, non avevano diritto neppure alla prima. È stato così violato un provvedimento regionale – fa sapere Razza – che è stato consolidato da una pronuncia del Tar. Per questa ragione ho dato mandato al direttore generale dell’Asp di Palermo di procedere alla sospensione del dirigente e di avviare i procedimenti disciplinari conseguenti. Non mi consola che esempi analoghi si stiano delineando in tutto il territorio nazionale. Lo sforzo di migliaia di medici, volontari e cittadini non può essere vanificato da posizioni personali e, soprattutto, – conclude l’assessore – da operatori che non tengono in alcuna considerazione le decisioni assunte. La Regione non può decidere di violare il calendario vaccinale e non può farlo nessuno”.

Dal canto suo, il sindaco Nicolosi, nella sua qualità di presidente della Conferenza dei sindaci della sanità provinciale, ha comunicato al presidente Nello Musumeci e all’assessore Razza la “necessità di equiparare i sindaci e gli amministratori locali agli operatori sanitari e, quindi, inserirli nella prima fascia dei soggetti da proteggere proprio per i compiti che sono chiamati ad assolvere anche in relazione alla tutela della salute della comunità amministrata“.

Ecco chi è Nicolo Nicolosì. Laureato in Lettere, sposato con due figli. Deputato all’Ars negli anni dal 1986 al 2001, prima con la Democrazia Cristiana poi con una lista civica. Vicepresidente regionale e assessore al Bilancio, nella Giunta Leanza, dal 2000 al 2001. Nel 2006, fonda il Patto per la Sicilia. A politiche italiane del 2001, eletto alla Camera dei Deputati per la coalizione di centrodestra, collegio maggioritario di Termini Imerese, ricoprendo la carica fino al 2006. Sindaco di Corleone dal 2002 al 2007 (coalizione di centro destra con il 64,34% dei voti di preferenza). Attuale presidente del C.I.D.M.A. e del Consorzio Terre di Corleone. Sconfitto per 3 voti alle elezioni comunali corleonesi del 2007. Dal 25 novembre 2018 attuale sindaco di Corleone.